Quanto è grave sbagliare l’accento acuto?

celentano-bingo_bongoÈ vero, non siamo francesi e non dobbiamo preoccuparci di tutta la miriade di accenti presente su ogni parola (tanto che è entrata in vigore una già contestata riforma di semplificazione linguistica), ma anche in italiano abbiamo le nostre gatte da pelare in fatto di accenti, come già visto. Una questione spesso sottovalutata, ma che genera frequenti errori, riguarda l’uso dell’accento acuto e di quello grave. Tralasciamo gli accenti delle parole piane e sdrucciole, utili perlopiù a indicare il suono aperto (còsa) o chiuso (giórno), neanche più insegnati nelle scuole (mentre io fui costretta a sorbirmi la differenza tra pésca e pèsca).
Per le parole tronche, quando si usa l’accento acuto e quando l’accento grave? Ecco alcune brevi indicazioni a uso e consumo di chi vuole (e deve) scrivere in un italiano perfettissimo, per la stesura di una tesi o per fare bella figura con il futuro datore di lavoro.

Accento grave
Se non ricordate come distinguere l’uno dall’altro, pensate che quello grave “scende”. Considerando che noi leggiamo da sinistra verso destra, questa è la direzione della sua triste discesa.
L’accento grave si usa sempre con le vocali: à, ì, ò, ù. Per cui almeno su questo non potete sbagliarvi.

Accento acuto
L’accento che “sale” da sinistra verso destra, invece, si può presentare con la e.
In quali casi?
La prima regola da ricordare è che vogliono l’accento acuto tutte le parole che sono composte di “che”, come perché, poiché, giacché, affinché, finché, benché
Vogliono inoltre l’accento acuto i numeri composti di tre, come ventitré, trentatré
Le parole (non è né carne né pesce) e (pensa solo a sé).
Nella terza persona singolare del passato remoto di alcune voci verbali della terza coniugazione: ripeté, poté, godé (alternativo a godette)…
Infine, si possono ricordare mercé, scimpanzé, viceré, autodafé e affé (che non so quanto userete nella vita reale).
È da segnalare, inoltre, che alcune case editrici, come Einaudi, per scelta editoriale usano l’accento acuto anche sulla i e sulla u.

Molto spesso l’uso dell’accento acuto viene tralasciato perché non considerato rilevante (effettivamente esistono errori più gravi) e perché, quando si è intenti a scrivere qualcosa di “importante”, si tende a pensare che Word possa correggere tutte le sviste di questo tipo. In realtà Word non è infallibile, ha anzi molti bachi, alcune parole non sono riconosciute e se vi saltasse il correttore automatico potreste trovarvi alla mercè di un testo zeppo di scimpanzè senza nemmeno sapere il perchè.

Pubblicato da Carmela Giglio

Cacciatrice di sinonimi, scalatrice di costrutti sintattici, esploratrice di ambiguità semantiche, con un'improvvida attrazione per tutto ciò che è visuale e visionario.