Traducibile con “maratona televisiva” (letteralmente è l’unione di binge, abbuffarsi, e watch, guardare), il binge watching è l’atto di guardare per molte ore di seguito un programma, nello specifico una serie televisiva.
Questa pratica, a onor del vero, non è una novità. Basti pensare ai cofanetti dvd, che ci permettevano scorpacciate di X-Files e Twin Peaks, e a download e streaming pirata, grazie ai quali alle quattro del mattino potevamo vedere la testa di Gus Fring dimezzarsi (posso dirlo, ormai non è più considerabile spoiler…).
È dall’arrivo di Netflix, nel 2013, che però si parla sempre più di binge watching. Una delle maggiori innovazioni del servizio di streaming on demand è stata di quella di introdurre la pratica di mettere a disposizione gli episodi delle serie tutti insieme, rendendo alla portata di chiunque il binge watching, finalmente economico (avete presente quanto costano i cofanetti dvd?) e legale.
Secondo alcuni il binge watching è legato alla depressione, secondo altri fa addirittura bene al rapporto di coppia, per tutti è un fenomeno sociologico da studiare. Insomma, se un tempo eravate solo dei
poveri ragazzini sfigati che spendevano tutta la paghetta per comprare i dvd di Buffy – L’ammazzavampiri (confessate!), oggi siete un oggetto di studio, soprattutto di Netflix, che analizza scrupolosamente i suoi utenti e le loro abitudini di fruizione.
Più comodità, meno privacy. D’altra parte… è il Web, bellezza!