[risposte in pillole] Si scrive tweet o twit?

Quasi tutti sanno cos’è Twitter. Molti twittano, quasi nessuno è sicuro di come si debba scrivere: tweet o twit? Se pensate che sia un problema solo di noi italiani, sappiate che anche gli anglofoni oscillano tra tweet e twit.

Ellen-DeGeneres-first-tweetNon ci credete? Ecco un articolo dell’Economist, datato 2010 (un’era geologica fa, in termini di new media, anche se la splendida Ellen DeGeneres si era interrogata sulla questione un anno prima) in cui si certifica quanto l’uso oscilli tra le due forme e si stabilisce che la versione migliore sia tweet, così come consigliato anche dalla Crusca nel 2012.

Inoltre, ci vengono incontro altri due fattori: il primo è dato dal significato stesso di Twitter, che si rifà al verbo to tweet, “cinguettare”, a cui si allude anche il logo del social network. Di contro, to twit vuol dire prendere in giro, mentre una persona twit è uno “scemo”. Infine, Twitter stesso nel profilo di ogni utente segnala, oltre ai follower e ai following, il numero di tweet (e non tweets per il plurale). Dov’è dunque il problema? Optiamo per tweet?

Beh, nessuno potrà condannarvi se vi ostinerete a scrivere twit, anche perché in Italia diciamo – quasi universalmente – twittare e non tweettare (quella doppia e in un verbo è davvero troppo anche per gli anglofili indefessi), quindi è possibile che la forma twit permanga per molto tempo insieme a tweet nell’uso comune. Dall’altra parte della Manica e dell’oceano, invece, anche per il verbo si vacilla tra varie forme: twitting, tweeting, twittering (la più quotata pare sia comunque la seconda).

Hitchcock-birdsSe questo guazzabuglio di doppievu vi avesse fatto venire il mal di mare, potreste chiudere gli occhi e andare con la memoria (a meno che non abbiate 16 anni) ai bei tempi in cui non si twittava ma si scriveva, in cui si seguiva il proprio cantante preferito e non lo si followawa. I tempi in cui c’erano ancora le mezze stagioni, sebbene non esistessero le midseason premiere da guardare in streaming.
Ah, beh, allora no. Si sta meglio adesso.

Pubblicato da Carmela Giglio

Cacciatrice di sinonimi, scalatrice di costrutti sintattici, esploratrice di ambiguità semantiche, con un'improvvida attrazione per tutto ciò che è visuale e visionario.