Oh, partigiano…

resistenza

Nel giorno del 25 aprile, due piccole cose. La prima è ricordare quale sia il significato più ampio del termine partigiano, cioè colui che è di parte, che parteggia e quindi, potremmo dire, non si tira indietro anche per i gesti più elementari della democrazia. Il contrario insomma di chi si chiama fuori “perché è inutile” o “perché sono tutti uguali” e magari non va nemmeno a votare (altro che #battiquorum…).
La seconda è un invito a fare una cosa semplicissima e anche un po’ emozionante, se vi emozionate per queste cose. Andare a scorrere sul sito dell’ANPI le storie di partigiani e antifascisti o le loro biografie.
Riporto quella dell’eccidio della famiglia Arduino.

Gaspare Arduino lavorava alle Acciaierie della Fiat ed era conosciuto tra gli antifascisti torinesi come uno dei più attivi organizzatori degli scioperi del marzo 1943. La sera del 13 marzo 1945, quattro repubblichini, spacciandosi per partigiani, riuscirono a farsi accogliere nella sua casa di via Moncrivello; poco dopo, ne uscirono trascinando con loro Gaspare, le figlie Libera e Vera (di 18 e di 16 anni) e l’amica Rosa Ghizzone che, col marito Mario Montarolo, era andata a far visita agli Arduino. L’operaio antifascista e il suo amico furono portati alla Casa del Littorio, torturati e poi eliminati alla periferia della città.
La stessa sorte i fascisti avevano riservato alle tre donne. Trascinate lungo il canale della Pellerina, Libera e Vera (che facevano parte dei “Gruppi di difesa della donna”, aggregati alla XX Brigata Garibaldi SAP), furono uccise sul posto dopo essere state seviziate. I loro cadaveri furono trovati, l’indomani, presso il Poligono di tiro del Martinetto. Rosa Ghizzone, che era incinta ed era riuscita a fuggire, partorì un bimbo morto in casa di conoscenti e si spense lei stessa l’8 maggio 1945.
A Gaspare, Vera e Libera Arduino è intitolata una via di Torino.

Pubblicato da Carmela Giglio

Cacciatrice di sinonimi, scalatrice di costrutti sintattici, esploratrice di ambiguità semantiche, con un'improvvida attrazione per tutto ciò che è visuale e visionario.