Ma perché si dice cin cin? L’espressione deriva dal cinese ch’ing ch’ing, che significa “prego, prego”, una formula che i marinai europei, soprattutto britannici, sentivano spesso nei loro viaggi in Estremo Oriente e che iniziarono a scambiarsi, di porto in porto, fino all’arrivo sulle nostre coste nella forma dell’attuale cin cin.
I marinai inglesi, però, pur trasformando il ch’ing ch’ing cinese in chin chin si limitarono a usarlo come formula di saluto nei loro viaggi, mentre da noi è giunto per accompagnare il brindisi. In inglese, infatti, il brindisi si accompagna con l’espressione cheers, da cheer, “allegria, buon umore”, che ha tutt’altra origine (dal latino cara, “viso”, poi passato al francese antico chier e infine nell’inglese, in cui ha assunto il significato di “umore” e “buon umore”).
Cin cin è entrato, comunque, non solo nei nostri calici, ma anche in quelli dei nostri diretti concorrenti in fatto di vino. I francesi, infatti, oltre al comune santé, dicono tchin tchin.
I cinesi non usano invece quest’espressione per brindare, ma dicono yung sing o gan bei, mentre con ch’ing ch’ing indicano il “bacio” . In Giappone, infine, cin cin ricorda la parola chinchin (che potete ascoltare qui), un termine che si usa anche per indicare il pene, un augurio insomma non adatto a un cin cin, ma, più prosaicamente, a una ragazza cin cin.
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