11 parole uccise da Internet

parole uccise da internetIl 30 aprile si è festeggiato l’Internet Day, il 30° anniversario dalla nascita di Internet in Italia. Tralasciando tutte le considerazioni sociologiche, antropologiche, filosofiche che possono essere spese (e che sono state spese nel corso degli anni), potremmo indugiare sulla lunghissima lista di parole introdotte dall’uso del World Wide Web, ma, anche qui, il compito appare ingrato. Più che parlare delle parole che designano gli oggetti, le azioni e i mestieri legati alla rete, ecco quelle che, tristemente, sono state uccise da Internet, spazzate via dal Web.

Aspettare: a parte che dal dottore o in posta, ci sono moltissime cose che non aspettiamo più. Appena accade un evento nel mondo, lo viviamo in tempo reale, se scattiamo una foto non dobbiamo svilupparla e aspettare per vedere come è venuta. Se un nostro amico è dall’altra parte del mondo non dobbiamo attendere per giorni o settimane sue notizie. Se vogliamo vedere una puntata di Lady Oscar non dobbiamo aspettare che arrivino le quattro di pomeriggio e mettere su Italia 1.

Calligrafia: siccome si usa poco la penna, a nessuno interessa più avere una bella calligrafia, una posizione a cui sono giunti già i medici da molti anni.

Cartina: gli uomini continuano a non chiedere informazioni quando si perdono, ma quando ciò accade è perché non funziona la connessione dello smartphone o si è rotto il navigatore. Sono finiti i tempi in cui si spacchettavano gigantesche cartine agli angoli delle strade e si teneva il Tuttocittà nel cruscotto.

Elenco (del telefono): a meno che non abitiate in un condominio zeppo di vecchietti, al momento dell’arrivo degli elenchi la pila di volumi vicino alla porta rischia di non venir neppure toccata. Chi si porta a casa tre chili di numeri di telefono quando puoi pescare quello che ti serve in due secondi al pc?

Enciclopedia: non Wikipedia e simili, ovviamente. Ma quelle di carta, pesanti, rilegate, con quei colori deprimenti, come il marrone mattone o il blu scuro che virava al nero. Venti, trenta volumi che occupavano interi scaffali e per cui una famiglia spendeva un patrimonio, soprattutto se in casa c’erano figli che studiavano (o si presumeva che così sarebbero stati incentivati a farlo).

Fax: a parte gli impiegati della pubblica amministrazione, sempre al passo con i tempi, chi usa (o almeno conosce) il fax quando può scansionare un documento e inviarlo via mail?

Lettera: chi scrive più una lettera? Al massimo una lettera di presentazione per ottenere un posto di lavoro o una lettera di reclamo alla compagnia di assicurazioni, ma anche quelle, rigorosamente, via mail.

Macchina (da scrivere): alcuni tra i più giovani credo non ne abbiano neanche mai vista una dal vivo. Per fortuna ogni anno danno le repliche della Signora in Giallo e possiamo goderne appieno.

Perdersi: non solo è ormai difficile perdersi in un luogo (vedi alla voce “cartina”), ma anche perdersi di vista (quasi vietato nell’era dei social network), perdersi una notizia, una moda, ecc.

Registrare: qualcuno ricorda questa azione? Si compieva premendo il pulsante rosso sulla radio, cercando di essere il più veloci possibili, per beccare l’inizio della canzone che volevate inserire nella vostra musicassetta (altra scomparsa illustrissima) oppure si usava per conservare un film in vhs (esatto, quella cosa lì) che finalmente veniva dato in tv dopo circa due anni (è vero, giuro!) dall’uscita al cinema. Quindi dovevi rimanere a casa almeno per far partire la registrazione e poi potevi uscire.

Videoteca: what? Molti non sanno nemmeno cosa sia, ad altri si accende un timido barlume di memoria se si cita Blockbuster. Nessuno, però, da anni affitta più un film. Chi vuole vederne uno, lo compra (i prezzi dei dvd sono diventati davvero abbordabili, anche grazie alla possibilità di acquistarli online), lo guarda su una pay tv, lo scarica o lo guarda in streaming da un sito pirata (non è ovviamente il mio caso, visto che sono una persona seria).

Ovviamente, moltissime sono le parole uccise non solo da Internet, ma dalla tecnologia in generale, come cabina, gettone, rullino, floppy-disc, ecc. Ma qui si è voluto celebrare solo Internet e i suoi primi, velocissimi, 30 anni.

Pubblicato da Carmela Giglio

Cacciatrice di sinonimi, scalatrice di costrutti sintattici, esploratrice di ambiguità semantiche, con un'improvvida attrazione per tutto ciò che è visuale e visionario.