Ce n’è o ce ne? Microsoluzione a un microdilemma quotidiano

stranger-thingsFare una puzzetta in ascensore.
Fingere con il capo di aver passato il weekend a ripassare le ultime strategie di web marketing, quando invece avete fatto binge watching di Stranger Things.
Vantare una straordinaria performance sessuale che non c’è mai stata.
Annuire ridendo a una battuta che in realtà non avete capito.

È lungo l’elenco delle piccole cose di cui possiamo arrossire e tra queste c’è quell’attimo di esitazione che può coglierci quando dobbiamo scrivere una frase semplicissima, magari nell’ennesimo gruppo WhatsApp in cui siamo stati inseriti, nostro malgrado, per l’organizzazione di una festa a sorpresa: “Bibite? Ce ne saranno in abbondanza”.

Panico.
Ce ne saranno o c’è ne saranno? Oppure ce n’è saranno?
Fate attendere un secondo la febbricitante discussione sul colore dei piatti di plastica da comprare e ricordate queste semplicissime indicazioni pratiche.

  • La prima regola è:
    c’è (ci è) va da solo (C’è ancora qualcuno in casa?), quindi c’è n’è – c’è ne sono forme errate.
    Può essere seguito da (con accento acuto) solo in una frase come Non c’è né Luca né Mario, che si potrebbe scrivere anche Non ci sono né Luca né Mario. (Per i problemi di concordanza in frasi con più soggetti collegati dal né ecco una veloce risposta).
  • La seconda regola è:
    ce né non esiste. Punto. In una frase come Di letti ce né sono due manca il verbo perché con l’accento è solo una congiunzione, non un verbo.
  • Eliminate le forme scorrette, resta il problema: ce n’è o ce ne? Come scegliere tra le due forme a colpo sicuro? Per dissipare al volo il dubbio, non è necessario fare l’analisi grammaticale delle particelle pronominali in gioco. Il metodo più semplice è sciogliere le forme contratte e individuare il verbo.

Hai mangiato tutta la marmellata o ce n’è ancora?
Quante magliette bianche ci sono? Ce n’è una sola.
È proprio lontano! Ce n’è di strada da fare!

Ce ne andremo senza nemmeno salutare.
Ce ne sono ancora biscotti?
Ho voglia di guardare un’altra puntata. Ce ne vediamo ancora una? (Di Stranger Things, ovvio…)

Nel primo gruppo di frasi quello che vogliamo dire è che ce ne è (di marmellata, di magliette, di strada). Apostrofiamo il ne e lo uniamo al verbo è.

Nel secondo gruppo di frasi, invece, il verbo non è più il verbo essere alla terza persona singolare, ma andremo, sono, vediamo.

Quindi:
ce ne è >>> ce n’è
ce ne (sono, andremo, vediamo…)  >>> ce ne (sono, andremo, vediamo…)

 
Ora che avete a portata di mano questo piccolo promemoria, non avete più scuse, potete tornare a impazzire sul vostro gruppo WhatsApp, ci sono solo 47 notifiche che vi aspettano.

Pubblicato da Carmela Giglio

Cacciatrice di sinonimi, scalatrice di costrutti sintattici, esploratrice di ambiguità semantiche, con un'improvvida attrazione per tutto ciò che è visuale e visionario.