10 (e più) modi di dire tratti dalla Bibbia che usiamo tutti i giorni

Scandagliando gli abissi delle ovvietà, si può dire che la lingua di un popolo rispecchi la sua cultura, che è fatta, naturalmente, anche delle sue credenze religiose. Dalle invocazioni ai santi (e alle gerarchie più alte) fino alle citazioni dei versetti biblici, riservate ai più colti e ai più pii (a meno che non si tratti di postarle sui social), l’italiano è ricchissimo di espressioni idiomatiche e modi di dire tratti dalla Bibbia, sia dall’Antico Testamento sia dai Vangeli.

Alcuni di questi hanno riferimenti così espliciti da poter essere scovati anche da chi saltava a piè pari le lezioni di catechismo per andare a giocare con gli amici (Avere la pazienza di Giobbe, Porgi l’altra guancia oppure Muoia Sansone con tutti i Filistei!), per altri invece l’origine biblica sarà nota solo ai più esperti in materia.

Ecco 10 esempi di frasi fatte che tutti, almeno una volta, abbiamo usato nella vita e che (forse) non sapevamo provenire dalla Bibbia.

monty-python-brian-di-nazareth

1. Fare da capro espiatorio 
Quest’espressione deriva dall’antica usanza ebraica di sacrificare un capro per l’espiazione dei peccati di tutto il popolo ebraico durante lo Yom Kippur, il giorno dell’espiazione.
Poi presentò l’offerta del popolo. Prese il capro destinato al sacrificio espiatorio per il popolo, lo sgozzò e offrì il sacrificio di espiazione (Levitico 9: 15)
Oggi si usa per indicare una persona, o una categoria di persone, cui si attribuisce una colpa senza che questi ne sia responsabile, anzi per celare le malefatte di qualcun altro.

2. Guadagnarsi il pane con il sudore della fronte 
Questo modo di dire arriva dalla Genesi: sono le parole che Dio rivolge ad Adamo dopo il peccato originale.
Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai! (Genesi 3: 14-19)

3. Occhio per occhio, dente per dente 
Questo modo di dire, che sta a indicare la cosiddetta “legge del taglione”, è presente nell’Antico Testamento.
Quando uno avrà fatto una lesione al suo prossimo, gli sarà fatto come egli ha fatto: frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatto all’altro (Levitico 24: 19-20)
Questa concezione della giustizia era presente in tutti i popoli mesopotamici. Nel Codice di Hammurabi (XVIII secolo a.C.), infatti, si legge: Se un uomo toglie l’occhio ad un uomo, gli sarà tolto un occhio.

4. Seminare zizzania
Questa locuzione, usata come sinonimo di “causare discordia” tra due persone, arriva dal Vangelo di Matteo, in cui è presente la parabola della zizzania, cioè il loglio, una pianta infestante che rovina le colture. Dopo aver narrato la parabola, Gesù ne spiega il significato ai discepoli, con altre due espressioni divenute celebri.
Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del diavolo, e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda! (Matteo, 13: 24-42)

5. Vendersi per un piatto di lenticchie
Nell’Antico Testamento si narra dei due figli di Isacco, Esaù, il primogenito, e Giacobbe. Quest’ultimo un giorno, vedendo tornare a casa il fratello molto stanco e affamato gli propose di cedere il proprio diritto di primogenitura in cambio di un piatto di lenticchie che aveva appena preparato. Esaù accettò senza esitazioni. (Genesi, 25: 29-34) Oggi l’espressione indica chi cede qualcosa di alto valore, soprattutto morale, per beni materiali dal valore irrisorio.

ave-cesare-modi-di-dire-bibbia

6. Restare di sale
Il detto fa riferimento all’episodio della moglie di Lot che, insieme al marito e alle figlie, fu salvata da due angeli dalla distruzione di Sodoma e Gomorra. Lot però, durante la fuga, contravvenne al divieto di voltarsi a guardare le città in fiamme: per questo fu trasformata in una statua di sale. (Genesi, 19: 1-26)

7. Gigante (o colosso) dai piedi d’argilla
Quest’espressione si usa per indicare, in senso figurato, qualcosa di imponente (come un’organizzazione, un partito, una società) dalle basi molto fragili, con il rischio imminente di un crollo. Deriva dal libro di Daniele, in cui il profeta interpreta un sogno fatto da Nabucodonosor: una gigantesca statua divisa in quattro parti, la testa d’oro, il petto argento, le cosce di bronzo e i piedi di ferro e d’argilla. L’immagine ha avuto in seguito vastissima fortuna letteraria ed è stata ripresa, tra gli altri, da Dante e da Diderot.

8. Essere il beniamino
Beniamino era l’ultimo dei figli del patriarca Giacobbe e il preferito dal padre. Per questo essere il beniamino di qualcuno significa essere il protetto, il pupillo.

9. Niente di nuovo sotto il Sole
Come saprà già chi ha letto Q di Wu Ming, il detto Nihil novum sub sole deriva dal libro di Qoelet o Ecclesiaste (1: 9) e si usa per indicare una situazione che non cambia e si ripete con gli stessi meccanismi da tempo.

10. Servire due padroni
Quest’espressione non nasce con Goldoni e il suo Arlecchino servitore di due padroni, ma con il Vangelo.
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza (Luca, 16: 13)

E poi? Vi sono tantissime altre locuzioni che usiamo abitualmente e che hanno un’origine sacra: quando parliamo di vacche magre e vacche grasse (Genesi, 41: 1, 57), quando aspettiamo la manna dal cielo (Esodo, 16: 14-18), diamo perle ai porci (Matteo, 7: 6) e siamo poveri di spirito (Matteo, 5: 3-12). Non solo, non sappia la sinistra quel che fa la destra (Matteo, 6: 1-4), chi trova un amico trova un tesoro (Siracide, 6: 14) e chi semina vento raccoglie tempesta (Osea, 8: 7), fino al mesto nessuno è profeta in patria (Luca, 4: 24). Insomma, anche involontariamente, tutti citiamo di continuo i testi sacri.
D’altra parte, vox populi, vox dei.

Pubblicato da Carmela Giglio

Cacciatrice di sinonimi, scalatrice di costrutti sintattici, esploratrice di ambiguità semantiche, con un'improvvida attrazione per tutto ciò che è visuale e visionario.

2 Risposte a “10 (e più) modi di dire tratti dalla Bibbia che usiamo tutti i giorni”

I commenti sono chiusi.